Ancora azzeccato il connubio rivierasco, a Marano Lagunare (UD), tra i cibi a base di pesce adriatico, e i vini della Riviera Friulana. Attori, gli animatori della Compagnia del bisato, confraternita che da oltre un decennio propone, promuove e valorizza i sapori della cittAi?? friulana della pesca, di parlata maranese, della sua laguna, e rivieraschi. Al ristorante maranese, ‘Ai tre canai’, lo chef Giorgio Dal Forno ha infatti riproposto con efficacia un menA? estivo all’insegna del tema ‘Non solo crudo’. L’estate A? la stagione adatta per antonomasia alla pesca e al consumo del pesce, dei crostacei, dei molluschi preparati per la degustazione saltando il passaggio della cottura. Per esaltarne la fragranza, Sergio Bortolusso, viticoltore di Carlino (UD) e presidente dellla DOC Friuli Annia, ha proposto alcuni dei suoi prodotti enologici che da alcuni anni caratterizzano l’offerta della viticoltura rivierasca. L’entrAi??e, la ‘torretta di zucchina ripiena di alici marinate, semi di zucca e frutti di cappero; e il pomodorino ripieno di pesce spada sott’olio dei Tre canai, come il peperone e mozzarella di bufala, sono stati accompagnati dalla stuzzicante Ribolla Gialla spumantizzata della cantina di Carlino. CosAi?? come i canestrelli bianchi della trezza con solo olio extravergine, i fasolari crudi con grattata di buccia di limone, le vongole veraci al naturale. Mentre la julienne di calamaretti spillo nostrani e arance di Sicilia; le seppioline di annata battute a coltello, salicornia lessata; i gamberi rossi battuti e frutti di bosco; sono stati abbinati all’elegante Emiro Brut. Si tratta dello spumante classico dei Bortolusso, che A? stato dedicato al fondatore dell’azienda, papAi?? Emiro Bortolusso, uno dei personaggi fondanti della viticoltura e della tradizione enogastronomica e dell’accoglienza della Riviera Friulana. Emiro Brut anche per la tartara di orata selvaggia; l’involtino di tonno rosso, cetriolo e formaggio erborinato; la millefoglie di cappasanta con ricotta affumicata e purea di albicocche. Invece, la classica e sapida Malvasia con le linguine di Gragnano con coda di rospo, scampo e crema di tartufo nero; e il filetto di merluzzo croccante con guanciale di D’Osvaldo, di Cormons (GO). Il quale, presente alla serata, ha apprezzato la croccantezza della fetta di guanciale che, rilasciando la sua grassezza, ha ammorbidito il merluzzo. La Malvasia A? considerata il vino bianco rivierasco d’eccellenza. Non a caso, i vitigni di Malvasia si sono propagati nel Mediterraneo in tutte le zone rivierasche. E hanno costituito uno degli elementi fondanti della viticoltura moderna.
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